Porticato dei Cappuccini
Situata al centro del Porticato dei Cappuccini, fu realizzata come segno di gratitudine alla Madonna per aver salvato Comacchio dal terremoto del 1908. Ricopre un’immagine mariana più antica a cui Mezzogori si ispirò attraverso stampe settecentesche. Su una targa in marmo è incisa la preghiera: “Sì Maria a te solo io bramo, pongo in te ogni speranza, e quel viver che m’avanza a te voglio consacrar.”

Sulle strade della devozione mariana a Comacchio
Le immagini devozionali
Un itinerario di tredici tappe, dedicato alla devozione mariana, il denominatore comune della religiosità popolare comacchiese.
Comacchio custodisce da secoli una profonda devozione mariana, testimoniata dalle numerose chiese dedicate alla Madonna: dal Santo Rosario a Santa Maria in Aula Regia, dalla Beata Vergine del Carmine alla Madonna di Maggio (San Pietro) e al Suffragio.
Lungo le vie del centro storico, sugli usci delle case e agli angoli delle strade, si possono ancora ammirare piccole immagini devozionali incastonate nei muri, segni di fede e riconoscenza popolare. Alcune sono veri ex voto, come la celebre Barca in tempesta di corso Garibaldi, donata per grazia ricevuta.

L’itinerario si snoda lungo corso Garibaldi, attraversa il centro storico e conduce fino al santuario di Santa Maria in Aula Regia, seguendo il principale asse viario di Comacchio..
Le immagini Mariane

Madonna del Loggiato

Santa Maria in Aula Regia
Corso G. Garibaldi, 97
L'iconografia consueta di S. Maria in Aula Regia è interpretata con una certa libertà espressiva. L'impostazione frontale viene movimentata dal panneggio delle vesti della Madonna che sostiene il Bambino, rappresentato in piedi.

Barca in tempesta
Corso G. Garibaldi, 95
Unico esempio di ex voto, inusualmente collocato in esterno, è posto sulla facciata della casa di un barcaiolo comacchiese e ricorda la grazia ricevuta per un salvamento. La barca è rappresentata durante una burrasca in mare, con le vele gonfiate da un vento impetuoso. Il marinaio, al timone, invoca l'aiuto della Madonna. Essa gli appare tra le nubi del cielo assieme al Bambino che, con la mano sull'abitazione dell'uomo, gli assicura protezione e la certezza del ritorno.

Madone del lumén
Corso G. Garibaldi, 78
È posta sopra l'ingresso di un "segue la numerazione" uno dei tanti vicoli che collegano la pubblica via alle aree retrostanti dove, un tempo, c'erano prati in cui venivano tirate in secca le barche. Questa immagine raffigura la Madonna del Latte, alla quale si rivolgevano le donne con difficoltà nell’allattamento. L’iconografia, ispirata a una stampa di Agostino Carracci, era accompagnata da un piccolo lume che illuminava la nicchia e rischiarava la via.

Madone dla Ca’ ad Galo
Corso G. Garibaldi, 61
Rilievo ottenuto sul fondo concavo di un catino in terracotta incassato nella muratura sopra l'ingresso di un vicolo "segue la numerazione". Il nome deriva dal nome del proprietario della casa. L'impianto figurativo della Madonna col Bambino richiama le forme stilistiche della statua, a medesimo tema, posta nella torre dell'orologio, con il Bambino posizionato sulla sinistra.

Madone dl’antene o di gumetel
Vicolo delle Aragoste – già Androna dei Gomitoli
L'ovale è inserito sul fronte di un sottoportico (altana) a mezzo di un vicolo, quasi un ampio cortile, ove molte donne si incontravano per lavorare a maglia o per confezionare reti da pesca. L'immagine è riferita al culto di S. Maria in Aula Regia, ma con le varianti iconografiche del Bambino posto sulla sinistra e le corone di tipo regale.

Madonna di Via Isola
Via Gramsci - già Via Isola, 8
Inserita in una nicchia centinata senza cornice, sul muro che irrompe ad angolo retto la continuità della strada, presenta una Madonna col Bambino che regge col braccio destro. Nella parte superiore angeli sorreggono una corona.

Madone dla mana'
Piazza Folegatti, 32
Ora inserita nella facciata dell'antica sede comunale, un tempo era posta sul basamento della torre dell'orologio. È la rivisitazione di un tema iconografico cinquecentesco, manca la figura di San Giovannino cui erano rivolti i gesti della Vergine e del Bambino per porgere mazzetti di rose. La mano alzata del Bambino diventa benedicente e quella della Madonna, sproporzionatamente grande, assume il simbolo di Provvidenza, apertura, dono.

Madunine dla piase
Piazza Folegatti, 2
L'immagine è posta entro una nicchia con larga cornice in pietra d'Istria sulla base della quale le lettere ZDMP sono state interpretate come Zarattini Dionigio Monumentum Posuit, viste la particolare devozione mariana e le ragguardevoli disponibilità economiche della famiglia Zarattini che volle porla sulla propria abitazione. Secondo tradizioni orali era la Madonna protettrice dei barcaioli e dei facchini.

Madone di Barbunsen
Piazzetta dei Barboncini, 2
La nicchia, con profilo a capanna, racchiude un'immagine dalla suggestiva iconografia: il prodigioso ritrovamento della statua di S. Maria in Aula Regia giunta dal mare nelle valli di Comacchio in una cesta sospinta in volo da angeli. Una composizione simbolica che richiama ai temi mariani dell'Assunzione e della Traslazione della S. Casa di Loreto, spesso declinati con adattamenti a culti locali.

Madone dla Cà di Gabane
Corso G. Mazzini, 44
Entro cornice a grandi cartocci d'acanto, l'immagine richiama modelli rinascimentali, da Raffaello a Correggio, cui non sono estranee esperienze stilistiche della scuola bolognese settecentesca. Con linee morbide ed eleganti Maria, nella posa leggermente inclinata, stringe teneramente a sé il Bambino, oggi mancante della testa.

Madonna del canton
Corso G. Mazzini, 80
Nella nicchia sottostante un secentesco balconcino ad angolo, un tempo era posta una scultura a tuttotondo realizzata nel 1734 da Luigi Fogli e si trattava di una delle più antiche riproduzioni plastiche della Madonna del Popolo. Trafugata nel 1981 è stata subito sostituita da questa terracotta realizzata dall'artista comacchiese Giglio Zarattini

Santa Maria in Aula Regia
Corso G. Mazzini, 154/156
Immagine posta in un tabernacolo che occupa il muro che chiude parzialmente l'arco d'inizio del Porticato dei Cappuccini. L'autore riprende l'immagine della statua dell'Aula Regia stilizzando e semplificandone le forme

Madonna del Loggiato
Porticato dei Cappuccini
Situata al centro del Porticato dei Cappuccini, fu realizzata come segno di gratitudine alla Madonna per aver salvato Comacchio dal terremoto del 1908. Ricopre un’immagine mariana più antica a cui Mezzogori si ispirò attraverso stampe settecentesche. Su una targa in marmo è incisa la preghiera: “Sì Maria a te solo io bramo, pongo in te ogni speranza, e quel viver che m’avanza a te voglio consacrar.”

Santa Maria in Aula Regia
Corso G. Garibaldi, 97
L'iconografia consueta di S. Maria in Aula Regia è interpretata con una certa libertà espressiva. L'impostazione frontale viene movimentata dal panneggio delle vesti della Madonna che sostiene il Bambino, rappresentato in piedi.

Barca in tempesta
Corso G. Garibaldi, 95
Unico esempio di ex voto, inusualmente collocato in esterno, è posto sulla facciata della casa di un barcaiolo comacchiese e ricorda la grazia ricevuta per un salvamento. La barca è rappresentata durante una burrasca in mare, con le vele gonfiate da un vento impetuoso. Il marinaio, al timone, invoca l'aiuto della Madonna. Essa gli appare tra le nubi del cielo assieme al Bambino che, con la mano sull'abitazione dell'uomo, gli assicura protezione e la certezza del ritorno.

Madone del lumén
Corso G. Garibaldi, 78
È posta sopra l'ingresso di un "segue la numerazione" uno dei tanti vicoli che collegano la pubblica via alle aree retrostanti dove, un tempo, c'erano prati in cui venivano tirate in secca le barche. Questa immagine raffigura la Madonna del Latte, alla quale si rivolgevano le donne con difficoltà nell’allattamento. L’iconografia, ispirata a una stampa di Agostino Carracci, era accompagnata da un piccolo lume che illuminava la nicchia e rischiarava la via.

Madone dla Ca’ ad Galo
Corso G. Garibaldi, 61
Rilievo ottenuto sul fondo concavo di un catino in terracotta incassato nella muratura sopra l'ingresso di un vicolo "segue la numerazione". Il nome deriva dal nome del proprietario della casa. L'impianto figurativo della Madonna col Bambino richiama le forme stilistiche della statua, a medesimo tema, posta nella torre dell'orologio, con il Bambino posizionato sulla sinistra.

Madone dl’antene o di gumetel
Vicolo delle Aragoste – già Androna dei Gomitoli
L'ovale è inserito sul fronte di un sottoportico (altana) a mezzo di un vicolo, quasi un ampio cortile, ove molte donne si incontravano per lavorare a maglia o per confezionare reti da pesca. L'immagine è riferita al culto di S. Maria in Aula Regia, ma con le varianti iconografiche del Bambino posto sulla sinistra e le corone di tipo regale.

Madonna di Via Isola
Via Gramsci - già Via Isola, 8
Inserita in una nicchia centinata senza cornice, sul muro che irrompe ad angolo retto la continuità della strada, presenta una Madonna col Bambino che regge col braccio destro. Nella parte superiore angeli sorreggono una corona.

Madone dla mana'
Piazza Folegatti, 32
Ora inserita nella facciata dell'antica sede comunale, un tempo era posta sul basamento della torre dell'orologio. È la rivisitazione di un tema iconografico cinquecentesco, manca la figura di San Giovannino cui erano rivolti i gesti della Vergine e del Bambino per porgere mazzetti di rose. La mano alzata del Bambino diventa benedicente e quella della Madonna, sproporzionatamente grande, assume il simbolo di Provvidenza, apertura, dono.

Madunine dla piase
Piazza Folegatti, 2
L'immagine è posta entro una nicchia con larga cornice in pietra d'Istria sulla base della quale le lettere ZDMP sono state interpretate come Zarattini Dionigio Monumentum Posuit, viste la particolare devozione mariana e le ragguardevoli disponibilità economiche della famiglia Zarattini che volle porla sulla propria abitazione. Secondo tradizioni orali era la Madonna protettrice dei barcaioli e dei facchini.

Madone di Barbunsen
Piazzetta dei Barboncini, 2
La nicchia, con profilo a capanna, racchiude un'immagine dalla suggestiva iconografia: il prodigioso ritrovamento della statua di S. Maria in Aula Regia giunta dal mare nelle valli di Comacchio in una cesta sospinta in volo da angeli. Una composizione simbolica che richiama ai temi mariani dell'Assunzione e della Traslazione della S. Casa di Loreto, spesso declinati con adattamenti a culti locali.

Madone dla Cà di Gabane
Corso G. Mazzini, 44
Entro cornice a grandi cartocci d'acanto, l'immagine richiama modelli rinascimentali, da Raffaello a Correggio, cui non sono estranee esperienze stilistiche della scuola bolognese settecentesca. Con linee morbide ed eleganti Maria, nella posa leggermente inclinata, stringe teneramente a sé il Bambino, oggi mancante della testa.

Madonna del canton
Corso G. Mazzini, 80
Nella nicchia sottostante un secentesco balconcino ad angolo, un tempo era posta una scultura a tuttotondo realizzata nel 1734 da Luigi Fogli e si trattava di una delle più antiche riproduzioni plastiche della Madonna del Popolo. Trafugata nel 1981 è stata subito sostituita da questa terracotta realizzata dall'artista comacchiese Giglio Zarattini

Santa Maria in Aula Regia
Corso G. Mazzini, 154/156
Immagine posta in un tabernacolo che occupa il muro che chiude parzialmente l'arco d'inizio del Porticato dei Cappuccini. L'autore riprende l'immagine della statua dell'Aula Regia stilizzando e semplificandone le forme

Madonna del Loggiato
Porticato dei Cappuccini
Situata al centro del Porticato dei Cappuccini, fu realizzata come segno di gratitudine alla Madonna per aver salvato Comacchio dal terremoto del 1908. Ricopre un’immagine mariana più antica a cui Mezzogori si ispirò attraverso stampe settecentesche. Su una targa in marmo è incisa la preghiera: “Sì Maria a te solo io bramo, pongo in te ogni speranza, e quel viver che m’avanza a te voglio consacrar.”








