Partenza da
Corso Martiri della Libertà
Lunghezza
2 km.
Durata
Circa 1h30
Adatto a
Famiglie

Trasporti

PUNTO DI PARTENZA DELL' ITINERARIO E' Il CORSO MARTIRI DELLA LIBERTA'

Al centro di Ferrara si colloca uno dei luoghi forse più significativi non solo per la città, ma anche per la persona e l’opera di Giorgio Bassani: il Castello Estense, e più precisamente il muretto del fossato che insiste su Corso Martiri della Libertà.

Al centro di Ferrara si colloca uno dei luoghi forse più significativi non solo per la città, ma anche per la persona e l’opera di Giorgio Bassani: il Castello Estense, e più precisamente il muretto del fossato che insiste su Corso Martiri della Libertà.

Il Corso Roma del 'Romanzo di Ferrara' deve l’attuale denominazione alla strage di matrice fascista del 15 novembre 1943 attorno a cui si sviluppa Una notte del ‘43, l’ultima delle Cinque storie ferraresi.

Il muretto del Castello

Da principio si può anche non accorgersene. Ma basta stare seduti per qualche minuto a un tavolino all’aperto del Caffè della Borsa, avendo davanti la rupe a picco della Torre dell’Orologio, e, appena più a destra, la terrazza merlata dell’Aranciera, perché la faccenda appaia evidente. Càpita questo. D’estate come d’inverno, col sole o con la pioggia, è molto raro che chi percorre quel tratto di corso Roma preferisca tenersi al marciapiede di fronte, lungheggiante in piena luce la bruna spalletta della Fossa del Castello […]. Potrà essere chiunque, insomma, ma non un ferrarese. Una notte del '43

Bassani, nella reivenzione narrativa, raduna a ridosso della spalletta del Castello le spoglie di tutte le vittime di quella notte; il lettore ritroverà la farmacia di Pino Barilari, testimone della strage. Pare che Bassani avesse scampato il pericolo di essere catturato, fuggendo da Ferrara.

Nel 1960 il ferrarese Florestano Vancini esordì alla regia con il film La lunga notte del '43.

Via Mazzini
Tappa 1

Via Mazzini

Originariamente Via dei Sabbioni, diventa la via principale della zona di residenza della comunità ebraica di Ferrara, dove ancora oggi si trova il complesso delle Sinagoghe.
L'area poi viene scelta dal governo pontificio come zona del ghetto cittadino tra il 1624 e il 1627.
Compare nel titolo del racconto di Bassani 'Una lapide in Via Mazzini'.