
Alda Costa
(Ferrara 1876- Copparo 1944)
Fu maestra socialista antifascista, animata da un temperamento fiero e combattivo, lavorò costantemente per migliorare l’educazione e l’istruzione delle classi meno agiate e si oppose al regime fascista perseguendo attivamente ideali di libertà.
Alda Costa è un importante figura del socialismo ferrarese, ha ricoperto un ruolo di primo piano nell’ambito delle lotte dei lavoratori di inizio secolo e, in seguito, contro il fascismo.
Nacque a Ferrara nel 1876, studiò fino a conseguire il diploma di maestra elementare e iniziò la sua carriera lavorativa nel 1895 rendendosi subito conto dell’importanza dell’istruzione scolastica per le classi meno abbienti. Sentì perciò la necessità di dedicarsi all’impegno politico e sindacale a favore delle classi sociali più povere. Nel 1907 aderì alla Federazione di Ferrara del Partito Socialista Italiano e fu particolarmente attiva nella lotta femminista. Per il suo impegno straordinario fu nominata responsabile per la provincia di Ferrara della propaganda per la pace e dell’organizzazione femminile del partito. Durante gli anni del regime fu accusata di antipatriottismo e perseguitata perché si rifiutò in più occasioni di prendere parte insieme ai suoi alunni a manifestazioni pubbliche che mettevano in risalto valori inneggianti alla ferocia della guerra . Nel 1926 non volle giurare fedeltà al regime e si dedicò con impegno e passione all’attività antifascista. Trasferitasi a Milano, venne arrestata e confinata prima alle isole Tremiti e poi in un piccolo paese della Basilicata. Indomita, tornata a Ferrara, riprese la sua attività di insegnante in forma privata, per lo più a favore dei poveri e continuò imperterrita a mantenere i contatti e a lavorare per la propaganda antifascista. Venne più volte arrestata e interrogata fino alla sua liberazione avvenuta il 25 luglio 1943: uscì dal carcere stravolta e irriconoscibile ma non tradì mai i suoi compagni. Di nuovo arrestata, fu poi trasferita all’ospedale di Copparo a causa della salute peggiorata in seguito alle percosse e alle condizioni disumane subite. Morirà il 30 aprile 1944 mettendo fine alle persecuzioni perpetrate per lunghi anni nei suoi confronti.
A lei è stata dedicata la Scuola Primaria Statale in Largo Antonioni nel quartiere razionalista.









